I beni significativi nel recupero edilizio

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 15/E del 12 luglio 2018, fornisce chiarimenti sulla disciplina dei beni significativi.

In base al DM 29.12.99 i beni significativi sono (l’elenco è tassativo):

  • ascensori e montacarichi;
  • infissi esterni ed interni;
  • caldaie;
  • videocitofoni;
  • apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
  • sanitari e rubinetterie da bagno;
  • impianti di sicurezza.

Ai beni significativi, l’aliquota IVA del 10% applicabile per le prestazioni di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, realizzate su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata, si applica fino a concorrenza del valore complessivo della prestazione relativa all’intervento di recupero, al netto del valore dei predetti beni.

Condizione indispensabile per l’applicazione dell’IVA agevolata è che i suddetti beni vengano forniti dallo stesso soggetto che esegue la prestazione (i beni forniti da un soggetto diverso o acquistati direttamente dal committente dei lavori sono soggetti ad Iva con applicazione dell’aliquota nella misura ordinaria).

Aggiornata la guida sulle agevolazioni fiscali in edilizia

E’ stata aggiornata al 22 settembre 2017 la Guida dell’Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni fiscali in edilizia.

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare; fino al 31 dicembre 2017 la detrazione Irpef è aumentata al 50% delle spese sostenute con un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare. Per il 2017 continua a valere la detrazione del 50% per mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle unità residenziali “ristrutturate” (NOTA: in realtà gli interventi edilizi agevolati riguardano manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativoristrutturazione edilizia come definite dal DPR 380/2001. La manutenzione ordinaria è agevolata solo per le parti comuni).

La Guida fornisce anche chiare indicazioni sul regime IVA da seguire, Simabonus, acquisto box, recupero degli interessi passivi, ecc.

Infine riporta un elenco dei principali interventi ammessi in detrazione.

 

 

Quali sono i titoli abilitativi edilizi per le principali tipologie di intervento? (2 parte)

Anche per interventi di RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO si fa opera una suddivisione in leggero e pesante a seconda che non riguardino o riguardino parti strutturali dell’edificio. Se LEGGERO, il titolo abilitativo è la CILA; se PESANTE, il titolo abilitativo è la SCIA.

Detti interventi edilizi sono quelli rivolti a conservare l’organismo e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano anche il mutamento delle destinazioni d’uso (recente novità!) purché compatibile con gli elementi dell’organismo e conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici generali e attuativi. Le opere del restauro e risanamento conservativo sono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei.

Anche per la RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, compresa la demolizione e ricostruzione) si applica la distinzione tra LEGGERA e PESANTE. Nel primo caso gli interventi saranno realizzabili con SCIA, nel secondo caso con PERMESSO DI COSTRUIRE (o SCIA alternativa).

LEGGERA e PESANTE anche l’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE a seconda che non comportino o comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio. Nel primo caso si opera in EDILIZIA LIBERA; nel secondo caso in regime di CILA.

Gli interventi di NUOVA COSTRUZIONE richiedono il PERMESSO DI COSTRUIRE (o SCIA alternativa). Le VARIANTI ai Permessi di Costruire, la SCIA.

 

 

 

RISTRUTTURARE CON IL CAPPOTTO

Negli interventi di ristrutturazione, così come in quelli di nuova costruzione, l’isolamento termico del fabbricato è affidato, nella maggioranza dei casi ai sistemi a cappotto.

Si tratta di operare dall’esterno facendo aderire sulla facciata del fabbricato un isolante termico, eliminando così anche eventuali ponti termici (un ponte termico è una zona locale ove vi è una discontinuità del sistema termico, per materiale o geometria. I ponti termici possono portare a formazione di muffe o di condense).

Il sistema a cappotto deve garantire anche tenuta all’acqua (anche per evitare infiltrazioni di pioggia che nel tempo possono portare a distacchi del cappotto stesso) ma permeabilità al vapore (generalmente prodotto dalle attività antropiche all’interno dell’immobile).

I componenti del “sistema cappotto” sono:
• il supporto portante, ovvero la muratura di chiusura del fabbricato (in mattoni, cls, legno, ecc.);
• la malta adesiva, per il fissaggio dei pannelli isolanti al supporto portante;
• il pannello isolante, in polistirene espanso sinterizzato o estruso, poliuretano espanso, lana di roccia, fibre di legno, sughero, ecc.;
• gli elementi di fissaggio meccanico, ovvero i tasselli;
• la malta rasante e la rete di armatura (con gli elementi angolari per gli spigoli) applicata fresco su fresco (malta, rete e ancora malta) per consentire di annegare la rete. La rete deve essere continua, con le giuste sovrapposizioni;
• la finitura, per l’aspetto estetico desiderato (con un sottostante primer) e la tenuta agli agenti atmosferici.